FRANKENSTEIN E IL VENEZUELA – Parte 2

Cosa disse Chavez

Cominciamo a parlare come due persone un pò annoiate che s’ incontrano per caso al bar. Il Comandante ha una personalità marcatamente narcisista, temperata da un buon umore spontaneo e da una inesauribile curiosità che lo rendono simpatico. Dice che la guardia del corpo ce l’ha, ma i muchachos erano quasi morti di sete e li ha mandati a cercare qualche birra. Quando affrontiamo la sua idea di governo della Nazione, mi fa una lezioncina teorica sulla distinzione tra potere e governo (lui dice: comando). Non è facile fargli intendere che a me interessa soprattutto il caso concreto: qual è il suo sistema di comando?

Quando finalmente risponde, lo fa però con maggiore chiarezza di quanto mi potessi attendere. Il suo è un populismo convinto e argomentato. Pensa ch le istituzioni in Venezuela devono essere costruite dal basso e perciò la prima cosa da fare sia interrogare il popolo. Compito che lui assolve  letteralmente, andando tra la gente del popolo. C’ è poco da invocare Montesquieu e la divisione dei poteri. “La democrazia è spesso una finzione, nel nostro paese lo è stata a lungo”, replica pronto con tono secco.

Mi scapppa detto che il rischio, nel populismo, è che finisca come in una caccia notturna al tesoro, in cui qualcuno ha una bella torcia elettrica e tutti gli altri avanzano al buio. Ride divertito e passando al tu, mi provoca scherzosamente ma non del tutto:”Giornalista, vorresti sentirmi dire che il chavismo illumina tutto il popolo venezuelano! Sappi che il chavismo non esiste, è un’ invenzione dei nostri nemici. Il popolo è illuminato dal proprio buon senso”.

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“Chavez Kirch Lula141597” di Ricardo Stuckert/PR – Agencia Brasil [1] – [row,column]=[2,2] (#123217). Con licenza CC BY 3.0 br tramite Wikimedia Commons –

Capisco bene che discutere con lui richiede convincimenti altrettanto profondi e grande pazienza. Mancano però di entrambe queste virtù gli oppositori e i loro mallevadori interni e negli Stati Uniti che 2 anni più tardi lo rovesciano con un colpo di stato condotto da una frazione dell’ esercito. I fidi paracadutisti liberano Chavez e lo riportano al potere. Il plebiscito in suo favore celebrato anche oltre le caserme e le misere periferie urbane di tutto il paese che lui ha reso protagoniste, lo reinsediano più forte di prima.

Fidel Castro gli spiega intanto che l’ esercito poteva rimediare ai ritardi storici del Venezuela, trasformandosi nel tapis roulant capace di trasportare velocemente le masse emarginate, in modo da far riguadagnare loro  il tempo perduto. Sarebbero così arrivate a partecipare dei benefici del petrolio. L’ intelligenza strategica del leader cubano è fuori discussione. Su questo pezzo di mondo la piccola Cuba ci capisce più degli altri. Tanto che lo stesso Obama pare che abbia invitato il Dipartimento di Stato a tenerne conto.

Nonostante ciò, l’ esercito come motore del cambio sociale non costituisce il massimo dell’ efficienza, nè serve più di tanto in quanto garante dell’ onestà amministrativa. I tempi di questo modello di sviluppo possono poi diventare eterni. Anche qui, Cuba docet. L’ ultima scelta di Chavez, il tetragono Maduro come erede designato, può significare che lo scomparso Comandante prevedeva tempi duri, di aperta battaglia; oppure attribuiva al delfino un talento politico che finora non ha saputo mostrare.

Il tempo scioglierà presto l’ enigma. Intanto per Maduro non è facile spiegare come mai in un paese in cui la gente comune fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, ci siano altissimi funzionari pubblici che mantengono cospicui beni all’ estero e proprio nei forzieri del vituperato wild capitalism. Infatti lui non ci prova neppure. Nè Obama, da parte sua, sembra aver voglia di entrare –almeno pubblicamente- nei dettagli della faccenda: si potrebbe trovare a dover fare domande circa l’ origine di tali ricchezze, che al sistema bancario non piacciono. Meglio evitare il rischio di danni collaterali.

Leggi la parte 1

 

(Image credits: “Hugo Chávez 2012” di Hugo_Chávez_(2).jpg: https://secure.flickr.com/photos/waltervargas/7364456714/derivative work: Tktru – Questo file deriva da: Hugo Chávez (2).jpg:. Con licenza CC BY-SA 2.0 tramite Wikimedia Commons )

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