VOT’ ANTONIO. . .

Giustizia lenta, giustizia ingiusta. Riformare la nostra, quella italiana, è da tempo un refrain della politica nostrana. Non facile, neppure impossibile: a volerlo. Ovvio che la materia risulti controversa. En attendant, salvo casi di conclamata flagranza, è perciò sacrosanto attendere la condanna definitiva prima di tranciare giudizi pubblici e aspettarsi conseguenze concrete (dimissioni e rinunce varie. . .).

Tuttavia l’ arroganza suona di troppo. Antonio Conte, allenatore Premium, ex Juve e ora della Nazionale, è accusato di concorso in frode sportiva dalla Procura della Repubblica di Cremona. Un’ accusa non è una condanna. Chiaro per tutti. E la storia risale alla notte dei tempi, (dubbi sull’ onestà del comportamento in campo dei giocatori del Siena, quando il tecnico allenava la squadra toscana).

Ma perchè reagire con parole di sfida, anche se non esplicitamente riferite alla magistratura ordinaria e anzi ignorandola. Perchè il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, dichiara che lui Conte non solo non vuole rimuoverlo, al contrario intende rinnovargli il contratto. Ma non dicono tutti che il calcio, per l’ ascendente che ha sui giovani, dev’ essere anche e prima di tutto scuola di educazione civica?

Bella scuola di cittadinanza!

Dove e da chi avranno appreso la lezione?

 

(Image Credits: “Antonio Conte” di Nicola Genati – Picasa Web Album (cropped). Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons)

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